Io, Tituba strega nera di Salem by Condé Maryse

Io, Tituba strega nera di Salem by Condé Maryse

autore:Condé Maryse
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 1986-01-23T16:00:00+00:00


Simili a tre grandi uccelli da preda, gli uomini penetrarono nella mia stanza. Si erano infilati dei cappucci neri che avevano solo due fori per gli occhi, e la saliva delle loro bocche bagnava il tessuto. Girarono rapidamente intorno al mio letto. Due di loro mi presero per le braccia mentre il terzo mi legava le gambe così strettamente che gridai di dolore. Poi uno di loro parlò e riconobbi la voce di Samuel Parris: "Che possa. almeno uscir fuori qualcosa di buono dall'inferno che hai scatenato. Per noi sarebbe facile abbatterti. Nessuno in questo villaggio alzerebbe un solo dito per difenderti, e i magistrati di Boston hanno altre gatte da pelare. Comunque lo faremo, se non obbedirai. Poiché tu, Tituba, non meriti neppure la corda che serve per impiccarti''.

Balbettai: "Che volete da me?".

Uno di loro si sedette sul bordo del mio letto e, chinandosi su di me fino a toccarmi, disse, martellando le parole: "Quando comparirai davanti al tribunale, devi confessare che tutto ciò è opera tua".

Urlai: "Mai! Mai!".

Mi colpì di traverso sulla bocca, che fiottò sangue. "Confessa che tutto ciò è opera tua ma che non hai agito da sola, e denuncia i tuoi complici! Good e Osborne, e poi tutti gli altri!"

"Non ho complici perché non ho fatto niente!"

Uno degli uomini si sedette a cavalcioni sopra di me e cominciò a martellarmi il viso di pugni, duri come pietre. Un altro mi tirò su la gonna e infilò un bastone appuntito nella parte più sensibile del mio corpo, schernendomi: "Prendilo, prendilo, è il cazzo di John Indian!".

Quando non fui altro che un mucchio di sofferenza, si fermarono e uno dei tre riprese a parlare: "Tu non sei la sola creatura dell'Anticristo che vive a Salem. Ce ne sono altre e tu devi dire i loro nomi davanti ai giudici. Ascoltaci!".

Cominciavo a capire dove volevano arrivare. Dissi, con voce spenta: "Le vostre bambine non hanno già nominato i miei supposti complici? Che volete che aggiunga alle loro affermazioni?".

Risero: "Sono, come tu stessa dici, affermazioni infantili, del tutto incomplete! Ben presto insegneremo loro come si fa a non omettere l'essenziale. E sei tu che aprirai il capitolo!".

Scossi la testa: "Mai! Mai!".

Allora si accanirono di nuovo su di me e mi parve che la punta del bastone mi risalisse su fino alla gola. Tuttavia tenni duro e ripetei: "Mai! Mai!".

Si consultarono, poi la porta cigolò e una voce mi chiamò dolcemente: "Tituba!".

Era John Indian. I tre uccelli predatori lo spinsero avanti: "Spiegaglielo tu, che sembri meno sciocco di lei!". Uscirono, e nella stanza non restò che il nostro dolore e l'odore della mia umiliazione!

John Indian mi serrò contro di sé. Che dolcezza ritrovare il rifugio delle sue braccia! Col fazzoletto si sforzò di tamponare il sangue delle mie ferite. Riabbassò la gonna sulle mie cosce oltraggiate e sentii le sue lacrime sulla mia pelle: "Donna, donna mia torturata. Ancora una volta ti sbagli sull'essenziale! L'essenziale è restare in vita! Se ti chiedono di denunciare, tu denuncia, denuncia la metà degli



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.